martedì 2 aprile 2024

Signore, il deserto quando finirà? - Shekinaheart eremo del cuore

 "Signore,

il deserto quando finirà?
La calura invade il mio volto,
scelgo o Dio la Tua ombra.
Proteggimi, rassicurami
e soprattutto perdonami,
perché se sono qui
forse è un mio sbaglio,
ho dato ascolto al vuoto del mio cuore
e non Ti sento più.
So che mi ascolti
ed il Tuo amore mi trasformerà in ciò che da sempre desideravo:
in un cuore che ovunque,
persino nel deserto Ti ascolterà".

- Shekinaheart eremo del cuore -


Buona giornata a tutti :-)



sabato 30 marzo 2024

Non piangere, o Madre

Non piangere per me, o Madre, vedendo nella tomba

il Figlio che senza seme hai concepito in grembo:
perché io risorgerò e sarò glorificato e,
poiché io sono Dio, incessantemente innalzerò nella gloria
coloro che con fede e amore magnificano te.

Per mio volere la terra mi ricopre,
ma tremano i custodi dell'ade
vedendomi avvolto, o Madre, nella veste insanguinata della vendetta:
perché io, Dio, ho abbattuto i nemici della croce
e di nuovo risorgerò e ti magnificherò.

Esulti il creato, si rallegrino gli abitanti della terra:
è stato spogliato, l'ade, il nemico!
Vengano avanti le donne con gli aromi:
io libero Adamo insieme a Eva e a tutta la loro stirpe
e il terzo giorno risusciterò

All'ora della nascita straordinaria
del tuo Figlio che non ha principio,
hai sfuggito le doglie in beatitudine soprannaturale;
ma ora, vedendo morto il tuo Dio, senza respiro,
sei orribilmente straziata dal dolore.
Risorgi dunque, Signore vittorioso, perché tua Madre sia magnificata.

Amen. 



silenzio ..... attesa....la Luce ritornerà ....

venerdì 29 marzo 2024

Per la Settimana Santa, una bella meditazione di Benedetto XVI sull' "Altare di Isenheim" di Matthias Grunewald

Per la Settimana Santa, una bella meditazione di papa Benedetto XVI sull' "Altare di Isenheim" di Matthias Grunewald:

"L'immagine di Cristo crocefisso, che sta al centro della liturgia del venerdì santo, evidenzia tutta la gravità della condizione umana, della miseria e delle necessità dell'uomo, del peccato. Ciò nonostante, lungo i secoli della storia della Chiesa, quell'immagine è stata costantemente percepita anche come segno della consolazione e della speranza. L' "Altare di Isenheim" di Matthias Grunewald - forse la più emozionante raffigurazione della croce di tutta la cristianità d'ogni tempo - si trovava in un convento degli antoniti, nel quale erano assistite le persone colpite dalle più terribili epidemie da cui era stato funestato l'Occidente nel tardo Medioevo. Il crocifisso è rappresentato come uno di loro, tormentato dal più oscuro male di quel tempo, da bubboni di peste diffusi su tutto il corpo. In lui si è compiuta la parola del profeta: egli è coperto delle nostre piaghe.
Davanti a questa immagine, i monaci pregavano insieme agli infermi, che trovavano consolazione sapendo che in Cristo, Dio soffriva con loro. Guardando a questo dipinto, i malati si riconoscevano, proprio in virtù della loro infermità, una cosa sola con Cristo crocifisso che, come oppresso, si identificava con tutti gli oppressi della storia; essi sperimentavano la presenza del Crocifisso nella loro croce e si rendevano conto che la loro necessità li aveva condotti a Cristo e così nell'abisso della misericordia divina, sperimentando in questo modo la sua croce come loro redenzione.
Un profondo equivoco oggi ha colto molti uomini a proposito di questa comprensione della redenzione. Seguendo Marx, essi considerano il conforto celeste, in questa valle di lacrime terrena, come un inganno lusinghiero che non migliora alcunché bensì perpetua la miseria del mondo e, quindi, alla fine, torna a profitto solo di coloro ai quali preme il mantenimento della situazione presente. Al posto dell'inganno della lusinga, essi esigono quella trasformazione che elimini la sofferenza e perciò redima. La parola d'ordine è: non redenzione mediante la sofferenza, ma redenzione dalla sofferenza. Di qui, il compito fondamentale che ci attende non è l'apertura e l'attesa dell'aiuto di Dio, bensì l'umanizzazione dell'uomo ad opera dell'uomo."

- Papa Benedetto XVI - 

(da "Dogma e predicazione", pp. 277s) 


Silenzio

Splende nella maestà del tuo martirio
d'una perfetta dedizion la luce;
rassegnazione - libertà assoluta -,
con «La tua volontà. sia fatta!» veste
d'uno splendente velo il tuo patire.
Silenzio, nudità, riposo, notte
T'avvolgono, Gesù, come vegliando
la morte tua; nudo si tace Iddio
e muto nella tenebra. Il fedele
silenzio solo s'ode del tuo Padre:
s'ode il richiamo dell'amor che invita
con un sussurro al dolce nostro nido,
nido ch'è fatto delle braccia tue
distese sulle tenebre, ove il sole
sorge ad illuminar la nostra vita! 

- Miguel de Unamuno -
da: Il Cristo di Velazquez, p. 68




                                                          Preghiera e digiuno

Chiniamo il capo e aspettiamo in preghiera......  

il Signore non si farà attendere......

                                                   Buon Venerdì di Quaresima a tutti :-) 


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